09/02/10

ECOSIA, IL PRIMO MOTORE DI RICERCA ECOLOGICO

Ecosia è considerato il primo motore di ricerca ecologico, in quanto ha come fine la protezione di migliaia di ettari di Foresta Amazzonica. A detta dei creatori del servizio per ogni ricerca effettuata con Ecosia, potranno essere salvati circa due metri quadrati di foresta pluviale.
Ma cos’è Ecosia? Si tratta di una “social company” con sede a Wittenberg, in Germania, fondata dal tedesco Christian Kroll, e attualmente vi lavorano una quindicina di persone provenienti da tutte le parti del mondo.
Gli ideatori di questo motore di ricerca hanno stabilito che l’80% dei profitti ricavati servirà per finanziare un progetto di protezione della foresta pluviale nel Juruena National Park in Amazzonia, dove sono sufficienti 5€ per garantire la protezione un intero ettaro di foresta. Il restante 20%, ovviamente, servirà per coprire le varie spese: le persone che lavorano al motore di ricerca, i costi del server e dei domini, le pubblicità, eccetera.
Ecosia si basa sul classico modello di business della rete ormai consolidato, consistente in pubblicità, banner e sponsor, come quello che ha fatto la fortuna del colosso Google, ma il fine che lo caratterizza è decisamente innovativo. Il motore ecologico riceve un contributo economico dagli sponsor ogni qualvolta gli utenti cliccano sui link delle aziende pubblicizzate. In media Ecosia guadagna 0,13 centesimi di euro a ricerca.
Christian Kroll ha dichiarato: «Ogni anno i motori di ricerca guadagnano miliardi di dollari solo da entrate pubblicitarie grazie ai link degli sponsor. Ecosia crede che esista un modo più ecologico per usare questi enormi profitti e ritiene che questi soldi possano servire per combattere il riscaldamento globale».
Le foreste pluviali, infatti, sono altamente a rischio e negli ultimi 50 anni più della metà sono andate distrutte. Basti pensare che ogni anno vengono bruciate o abbattute foreste che in totale occupano una superficie superiore alla Gran Bretagna.
Ogni click su un link sponsorizzato da Ecosia non solo proteggerà 2 metri quadrati di foresta pluviale, ma eviterà anche l’emissione di 2 grammi di CO2. Perché? Perché i server di Ecosia sono alimentati interamente ad energia verde, per la cui generazione non è stata prodotta anidride carbonica.
Il progetto è sostenuto da WWF, Yahoo! e Bing. Gli ultimi due forniscono il supporto tecnologico, consistente nei risultati di ricerca e nei link sponsorizzati, di cui Ecosia ha bisogno per generare introiti pubblicitari. Il WWF ha stimato che un utente medio della rete, utilizzando questo motore per un anno, potrebbe salvare un pezzo di foresta pluviale di circa 2 kmq.
Finora Ecosia ha salvato circa 25 milioni di mq di foresta pluviale, cifra destinata ad aumentare rapidamente grazie al passaparola nella rete.
Un’ultima curiosità: agli amanti della privacy farà piacere scoprire che Ecosia cancella i dati di ricerca nell’arco di 48 ore senza analizzarli, a differenza di altri motori di ricerca che li conservano per alcuni mesi e tracciano un profilo dell’utente per ragioni di marketing.

Guarda il video di presentazione di Ecosia all’indirizzo: http://www.youtube.com/watch?v=FO_m-mHoTd8.

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