16/04/10

LE "DOLCI EVASIONI" DEI DETENUTI A BUSTO ARSIZIO

Metà del negozio è occupato da celle frigorifere ricolme di coppette, mono-porzioni alla frutta, tartufi e semifreddi. Fatta eccezione per i coni gelato (ma si stanno attrezzando), lo spaccio “Solo per ghiottoni” di Bollate, nell'hinterland milanese, espone l’intero catalogo delle fredde delizie di “Aiscrim” confezionate dai detenuti gelatai di Opera. Un’idea nata dalla "follia" di Fabrizio De Vecchi e Vittorio Molinelli che, dopo anni di lavoro in ambito informatico, hanno dato vita a quello che potrebbe diventare il primo spaccio di prodotti alimentari galeotti: “Abbiamo aperto il 26 settembre e per ora vendiamo solo i gelati – spiegano – ma la gente ci chiede anche le prelibatezze realizzate in altri penitenziari e ci stiamo muovendo per prendere contatti.”
Chiamatele, se volete, dolci evasioni. Al di là del gioco di parole, la pasticceria in carcere è una cosa seria. Lo sanno bene i detenuti della casa circondariale di Busto Arsizio dove, per il secondo anno consecutivo, è in programma il progetto “Dolci in carcere” promosso dall’associazione “Assistenza carcerati e famiglie” di Gallarate. Cinque maestri pasticceri che, una volta a settimana, si alternano per insegnare i trucchi del mestiere ai reclusi, dando loro la possibilità di ottenere una qualifica professionale.
L’ipotesi di indossare per qualche mese (e magari per tutta la vita) un grembiule bianco ha un gran successo: nel 2008, in Italia, sono stati 367 i detenuti che si sono iscritti ai corsi di cucina e ristorazione. Più numerosi solo gli aspiranti informatici (736 persone) e i giardinieri (457).

Fonte: Terre di Mezzo

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