14/11/10

IL LAVORO C'E'!

Nell'Italia della disoccupazione giovanile ci sono posti di lavoro che restano vuoti perché nessuno vuole o, più probabilmente, sa farli. Ci sono ragazzi a spasso e imprese a corto di personale: ce lo dice una ricerca della Confartigianato che ha stilato la classifica dei mestieri trascurati e delle professioni per le quali c'è tanta domanda e poca offerta. Elaborando dati del ministero del Lavoro e di Unioncamere il rapporto assicura che, nel 2010, la difficoltà di reperimento del personale è tornata ad aumentare. Manca di copertura il 26,7% delle assunzioni programmate.
Ma quali sono le "arti" che offrono impiego e non lo trovano? Alle imprese italiane servono installatori di infissi e serramenti: quest'anno, assicura la Confartigianato, le aziende erano pronte ad assumerne 1.500, ma nell'83,3% dei casi non hanno trovato quello che cercavano. Stesso problema per i panettieri, i pastai, gelatai, pasticceri, tagliatori di pietre, marmisti, falegnami, cuochi, sarti, tessitori... insomma 68 mestieri (tanti ne elencano gli artigiani) dove il "saper fare" conta, ma non si trova. Dove il lavoro è fatica anche fisica e la manualità fondamentale. Posti che restano vacanti sia perché i candidati che si presentano sono pochi, sia perché quelli che ci provano non sono adatti.
Difficile quindi cavarsela dicendo che i giovani sono "bamboccioni" o "fannulloni", difficile pensare che nessuno di loro voglia più "imparare un mestiere", visto che il paese pullula di ragazzi che fanno lavori altrettanto faticosi, probabilmente meno pagati, precari per definizione, ma abbastanza generici da poter essere svolti senza una specifica preparazione.
Che fare, dunque? Investire su informazione, formazione e - soprattutto - prendere consapevolezza che il lavoro c'è; basta un po' di buona volontà, e magari la voglia di imparare le "vecchie arti".

Fonte: La Repubblica

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