Il fenomeno della droga sembra prendere sempre più piede in Europa e in Italia in modo particolare. Sarebbe questa la prima osservazione da fare guardando i dati dell’ultimo anno relativi alle denunce, gli arresti e i grandi quantitativi di stupefacenti sequestrati da Polizia e Guardia di Finanza in tutta l’area della penisola. Solo nelle ultime settimane più di 300 persone sono state arrestate nell’ambito di operazioni tese a sgominare grandi traffici di droga in Campania, Lazio, Abruzzo, così come a Reggio Emilia, a Milano e in Calabria. Per non parlare delle maxi-operazioni condotte nei principali punti di arrivo e smistamento della droga, come i grandi porti (Palermo, Genova e Civitavecchia per citarne alcuni) e gli aeroporti. Solo a Fiumicino, dall’inizio dell’anno, sono state denunciate 850 persone, di cui 120 arrestate, e sequestrati 510 chili di droga.Se da un lato le statistiche e i rapporti delle Nazioni Unite parlano di una crescita della produzione a livello mondiale, con 984 tonnellate di cocaina e 820 di eroina immesse sul mercato, dall’altro le misure intraprese per combattere il traffico di stupefacenti sembrano essere sempre più efficaci. In particolare si individuano nuove rotte nel Mediterraneo e gli organi di polizia antidroga dei Paesi coinvolti cominciano sempre più a collaborare.A tal proposito a fine novembre si è tenuta a Roma la Conferenza Interministeriale dei Paesi del Mediterraneo Occidentale, che ha coinvolto la Mauritania, il Marocco, l’Algeria, la Tunisia e la Libia, oltre che la Francia, l’Italia, la Spagna e il Portogallo. Proprio attraverso la penisola iberica entrerebbe la gran parte della droga, prodotta in Sudamerica e imballata nell’Africa subsahariana, usando spesso il canale dell’immigrazione clandestina. Per questo occorre una cooperazione della Polizia dei vari Paesi e una omogeneizzazione dei sistemi giuridici nella lotta alla droga. La crescita della produzione comporta anche una crescita del consumo di stupefacenti, come riportato dall’ultimo rapporto dell’Unione Europea. Secondo questa fonte, nell’ultimo anno i consumatori di droghe in Europa, con la cocaina in netto aumento, sono cresciuti di un milione, passando da 3,5 a 4,5 milioni di cittadini. Questi sono dati che destano preoccupazione, così come ci sarebbe da chiedere il perché di questi aumenti di consumo. L’attività, imprescindibile, di repressione da parte delle Forze dell’ordine, dovrebbe quindi essere affiancata da politiche in campo economico e sociale che possano spingere i cittadini, soprattutto i più giovani, ad impegnarsi nella società così come nel campo privato, per evitare di cadere nel tunnel della droga. Questo non dipende solo dalla Polizia che, nonostante le critiche cui spesso è sottoposta, per la maggior parte dei casi svolge il proprio dovere incidendo in maniera fondamentale sulla lotta alla droga.
Fonte: buonenotizie.it
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