28/09/08

INDIANI PERDONATECI

L’argomento è il genocidio, la nazione è il Canada e il popolo sono gli indiani d’America.
Il fatto non è molto conosciuto, ma purtroppo anche il governo canadese a suo tempo ha oppresso i nativi americani, e il metodo utilizzato è stato addirittura equiparato ai lager nazisti.
In pratica, tra il 1920 e il 1997 (pochi anni fa, quindi), oltre 150mila bambini indiani sono stati rinchiusi a forza nelle scuole residenziali cristiane di Stato, e tutto questo solo per "civilizzarli". Di questi, quasi 50mila sono morti in seguito agli abusi subiti da parte di insegnanti e sacerdoti; gli altri, diventati adulti, hanno fatto causa allo Stato e alle chiese anglicana, battista, metodista, presbiteriana, cattolica e unitaria canadese.
Per fortuna i cittadini ed il Governo stesso di fronte a questo hanno preso coscienza della gravità della situazione e si sono affrettati a far chiudere le scuole (nel 1997).
In seguito è stata istituita una Commissione d’inchiesta che ha verificato le accuse e che ha concluso che si è trattato di un vero e proprio genocidio.
Nel giugno del 2008, infine, al termine dell’inchiesta, il primo ministro canadese ha tenuto un discorso in cui si è scusato a nome del Governo, mentre il parlamento ha approvato una manovra che prevede un risarcimento per le vittime degli abusi che ammonta a quasi 2 miliardi di dollari. Da parte loro gli indiani hanno accolto le scuse, un gesto che molti non si sarebbero aspettati.
Forse non può essere considerato un lieto fine, perché gli abusi ormai ci sono stati comunque, ma almeno ci si può consolare con la buona notizia che lo Stato ha riconosciuto il suo errore e ha chiesto perdono ai nativi.

Fonte: L’espresso (10 luglio 2008)

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