Jim O'Neill, uomo d'affari di 65 anni con 18 anni di esperienza di volo, il 31 ottobre scorso era decollato dall'aeroporto di Prestwick, in Scozia, diretto a Colchester, a est di Londra.
Dopo venti minuti di crociera, a 5 mila metri di altezza, O'Neill si sente male: è un ictus che causa un'emorragia nel cervello. Il nervo ottico, schiacciato dall'elevata pressione sanguigna, lo rende cieco in pochi minuti da un occhio, mentre con l'altro intravvede ombre e sagome. Quando l'altimetro e il resto della strumentazione iniziano a offuscarsi, O'Neill crede di essere stato colpito dal forte riverbero del sole. Poi l'immagine si annerisce e realizza in quale drammatica situazione si trova: solo e cieco, in volo sopra la campagna inglese.
Nonostante il panico riesce a trasmattere l'SOS via radio e la torre di controllo di Full Sutton, vicino a York, risponde alle sue richieste: un controllore del traffico aereo cerca di guidare il pilota verso la pista, ma O'Neill è terrorizzato, e non riesce a seguire le istruzioni.
La torre di controllo fa un ultimo tentativo e allerta la Raf: il comandante Paul Gerrard, 42 anni, viene incaricato di salvare O'Neill: con il suo jet affianca il piccolo aereo da turismo e guida l'uomo via radio.
Dopo sei tentativi andati a vuoto, con sangue freddo e istruzioni precise il militare riesce fianlmente a far atterrare O'Neill a occhi chiusi, senza un graffio, salvandolo da una morte certa e, forse, salvando anche altre vite a terra.
Fonte: www.libero-news.it
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