24/04/09

ITALIA ALL'AVANGUARDIA NELLA RICERCA ASTRONOMICA

Ci si lamenta spesso di quanto l’Italia sia indietro per quanto riguarda le nuove tecnologie, lo sviluppo, la ricerca, eccetera, ma raramente lo si fa dati alla mano.
Ebbene, per quanto forse sia vero che il nostro paese non può competere con altre nazioni sotto alcuni punti di vista, è altresì vero che detiene diversi primati nel campo della ricerca scientifica.
In modo particolare si può parlare delle ricerche astronomiche e astrofisiche, in cui l’Italia detiene un eccellente primato da un buon mezzo secolo.
Quindi - cari lettori - dimenticate i telescopi ottici come quello di Galileo. Oggi la ricerca, per quanto possa essere utile la lente di vetro, viene svolta con apparecchiature e tecnologie ben più complesse, come ad esempio quelle dei radiotelescopi.
Ovvero: le stelle non vengono più osservate, ma “ascoltate”.
Quindi ascoltando la radiazione cosmica di fondo, i raggi gamma delle reazioni nucleari stellari e quant’altro, i telescopi di ultima generazione esplorano un universo per noi invisibile ma ricchissimo di informazioni per gli scienziati.
Un esempio dell’eccellenza italiana in questo campo è il Glast, il più grande telescopio orbitante mai costruito, ora ribattezzato “Fermi” in onore allo studioso italiano Enrico Fermi. Questo telescopio è stato realizzato in collaborazione con l'Istituto nazionale di fisica nucleare, l'Agenzia spaziale italiana e l'Istituto nazionale di astrofisica.
Parlando del Fermi non si può non parlare del telescopio a raggi gamma Magic (frutto, questa volta, della cooperazione tra Italia, Spagna e Germania) che è invece la più grande superficie ottica del pianeta (ben 240 metri quadrati).
Un altro fiore all'occhiello della nostra ricerca è costituito da Nemo: si tratta di un progetto che prevede il posizionamento di un enorme rilevatore di neutrini (un chilometro cubo di rilevatore!) al largo delle coste di Siracusa (a circa 80 km) e a tre chilometri e mezzo di profondità. Il motivo del posizionamento, per chi non fosse familiare con i radiotelescopi, è che i rilevatori come Nemo devono essere posti al riparo dai raggi cosmici, che ne disturbano il corretto funzionamento.
Concludo questa breve panoramica con i laboratori del Gran Sasso: qui abbiamo “Borexino”, una gigantesca sfera metallica che contiene cento tonnellate di reagenti per studiare i neutrini emessi dal sole e dalle supernove.
Questi sono solo alcuni esempi dell’eccellenza della ricerca scientifica italiana.
Invito quindi i lettori a informarsi a loro volta perché potrebbero scoprire che spesso, influenzati dai mass media, abbiamo sottovalutato il potenziale già espresso dalla ricerca scientifica del nostro paese.

Fonte: L’Espresso

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