03/04/09

LEO, IL CANE CONSOLATORE DEI MALATI DELL'HOSPICE

All’hospice degli Ospedali Riuniti di Bergamo Leo è atteso ogni mercoledì. E lui, splendido esemplare di Golden Retriver di cinque anni, è sempre puntuale. Accompagnato da Antonella e Renato, conduttori di cani da soccorso e assistenza (Ucis), si aggira fra i corridoi fermandosi fuori da ogni stanza. Bandana al collo e quell’aria da rubacuori, prima di varcare l’uscio chiede sempre permesso. E lo ottiene.
Gli ospiti della struttura residenziale per malati terminali lo hanno adottato. È un parente stretto che fa visita al congiunto ogni settimana concedendosi a coccole e grattatine alla schiena. Un fiuto speciale quello di Leo, e la capacità di entrare in sintonia con le persone. Basta uno sguardo, una leccatina disinteressata e l’amicizia è fatta. Si ferma ai piedi del letto, segue discreto la sedia a rotelle e si guarda un po’ attorno in cerca della merenda. E allora la caccia al tesoro è aperta. Biscottini sotto il cuscino, nella dispensa o nascosti in qualche tasca. Leo è goloso, impossibile rifiutare il dolcetto. Un rituale pieno di tenerezza.
Si tratta della prima esperienza italiana di pet therapy applicata alle cure palliative. In altri Paesi come l’America è una prassi consolidata. Un progetto che all’hospice di Bergamo sta dando ottimi frutti e offre l’occasione di sperimentare e studiare gli effetti di questo connubio. Una simbiosi che lascia senza parole, proprio in un ambito in cui le parole non sono necessarie. Accarezzare il manto dorato di Leo vale più di tanti discorsi e il calore sprigionato dalla sua compagnia è davvero tranquillizzante.

Fonte: Libero

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