02/06/09

UNA NOTA POSITIVA SULLA RISPOSTA DELLA SOCIETA' ITALIANA ALLA CRISI ECONOMICA

In questi ultimi tempi si è notato che in risposta alla diffusione della povertà e del disagio sociale dovuti alla crisi, nell'Italia del centro-nord sta nascendo una rete di welfare (cioè di assistenza sociale) dal basso: si tratta di una rete spontanea che spesso unisce laici e cattolici, volontari e professionisti, banche e organizzazioni no-profit, enti locali e cooperative, etc.
Insomma, tutte le figure e gli elementi della nostra società sono ora coinvolti in questo sistema di aiuti spontaneo, mettendo da parte divergenze di ordine politico, ideologico, religioso e quant’altro.
Seguono alcuni esempi di questa realtà che si è venuta a creare - rimarchiamo - in modo assolutamente spontaneo.
La Conferenza episcopale, ad esempio, con 30 milioni di euro garantisce prestiti dieci volte superiori alle famiglie numerose.
A Prato, invece, l'intera provincia si è mossa con l'iniziativa “Insieme per le famiglie”, nata a febbraio e gestita dalla Caritas, che consiste in cinque euro di contributi volontari da parte dei lavoratori e un contributo almeno equivalente e proporzionale da parte delle aziende.
Lungo tutta la costa adriatica a muoversi sono stati due colossi della cooperazione: Coop Adriatica e Coop consumatori Nordest, il che significa un milione e mezzo di soci, quasi 3 miliardi di fatturato, 24 ipercoop e 209 supermercati sparsi fra Emilia Romagna, Friuli Venezia-Giulia, Veneto, Marche, Lombardia e Abruzzo. Dal 14 aprile al 5 luglio licenziati, cassaintegrati o lavoratori in mobilità e in aziende con contratti di solidarietà potranno fare acquisti con uno sconto settimanale di 6 euro ogni 60 di spesa. Che si sommeranno ai prodotti già in offerta. Non è poco, perché il 10 per cento di sconto per 12 settimane significa un risparmio netto per ogni famiglia di 72 euro, che costerà alle casse cooperative circa 5 milioni.
In Trentino, poi, è attivo un assegno di solidarietà: lavoratori in cassa integrazione, in mobilità e tutti i licenziati ricevono dalla Provincia un aiuto da 200 a 600 euro al mese, mentre gli studenti universitari bisognosi riceveranno 400 euro, purché dimostrino i loro meriti accademici.
Il sindaco di Rodigo, nel Mantovano, ha deciso di ridursi lo stipendio e ha chiesto che lo facciano tutti gli assessori, mentre l'avanzo di amministrazione del 2008 andrà a interventi nel sociale.
A Porcia, in provincia di Pordenone, il sindaco ha lanciato una particolare versione dei lavori socialmente utili: cassaintegrati e disoccupati potranno arrotondare il sussidio mettendosi al servizio della comunità con la manutenzione di aree verdi, scuole ed edifici pubblici.
Nel Friuli Venezia-Giulia il governatore regionale ha cominciato con un contributo per le bollette della luce e poi ha deciso di aggiungere 20 euro alla family card nazionale.
A Genova, ultimo esempio, l'assessore al Bilancio ha deciso di intervenire con una misura di sostegno a dir poco coraggiosa e sicuramente fuori dagli schemi: le famiglie in difficoltà potranno andare in banca e chiedere un prestito fino a 5 mila euro; gli interessi li pagherà il Comune, mentre i beneficiari dovranno restituire solo il capitale.
Con questo si chiude notizia, ma ricordiamo che queste sono solo alcune delle numerosissime iniziative presenti sul nostro territorio, e che un elenco più completo può essere trovato su L’espresso di Repubblica del 7 aprile 2009.

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