02/06/09

L'ORTO DI MICHELLE OBAMA

Quando Michelle Obama ha cominciato a coltivare un orto con concimi organici nel prato del lato sud della Casa Bianca, a marzo, stava lanciando indubbiamente un messaggio di portata più ampia e sovversiva di quanto sia stato riconosciuto dai media americani.
Il 20 marzo, in compagnia degli alunni di una classe di quinta elementare, la First Lady ha versato la prima palata di letame su un appezzamento di mille metri quadrati che produrrà cinquantacinque tipi di ortaggi, fra cui spinaci, peperoni, rucola, cavoli, verze e pomodori.
Il messaggio della signora Obama era semplice: i cibi freschi sono più gustosi e migliori per voi, per cui grandi e piccini dovrebbero consumarne di più. Il suo messaggio è anche sovversivo perché quelli che l'americano medio mangia oggi non sono propriamente dei cibi, bensì loro derivati sottoposti a molteplici trattamenti, dopo aver viaggiato per migliaia di chilometri una volta raccolti, perdendo così, lungo il percorso, gran parte della fragranza e del valore nutritivo che possiedono. Il messaggio della First Lady è anche ampio perché cambiando queste vecchie abitudini si può cambiare il mondo.
La dieta oggi seguita negli Stati Uniti, insieme al sistema di produzione alimentare su cui si basa, è uno dei principali fattori del riscaldamento globale. L'agricoltura produce, su scala mondiale, più gas serra di qualsiasi altra attività eccetto la costruzione, il riscaldamento e la climatizzazione degli edifici. Questo è dovuto soprattutto al maggior consumo di combustibili fossili per la coltivazione e il trasporto dei cibi destinati al mercato come pure alla crescente diffusione della dieta tipicamente americana ricca di carne (il bestiame espelle grandi quantità di metano, un gas serra straordinariamente potente).

Fonte: http://espresso.repubblica.it

Nessun commento: