04/04/10

EDILIZIA PARTECIPATIVA: IL RECUPERO DELLA CITTA' VECCHIA DI TARANTO

Nella città vecchia di Taranto, grazie a un gruppo di giovani professionisti tarantini (tra cui giornalisti e architetti), è stata recuperata l'ex chiesa di San Gaetano: circa 250 metri quadrati, fino a tre anni fa usati come discarica, rimessa per tenere reti, barche dei pescatori e mobili vari. Oggi comprende al suo interno un laboratorio teatrale, spalti ad anfiteatro per il pubblico, bar e servizi igienici.
A giusto due passi un caso analogo: una struttura di circa 300 metri quadrati, che ospitava abitazioni risalenti alla Magna Grecia, e che da anni era usata come magazzino abusivo. Ora è stata restaurata e ospita un caffè letterario con tanto di mediateca e rete Internet wireless gratuita.
A chi è estraneo alla realtà locale questi interventi potrebbero apparire come ordinaria amministrazione, ma nel contesto della realtà della Taranto vecchia rappresentano quasi un miracolo. In questa zona gli abitanti della città hanno paura a inoltrarsi. Di norma le case sono diroccate, non hanno riscaldamento e le finestre, quando esistono, sono frantumante. Eppure ora, proprio qui le cose stanno cambiando.
Tutto è iniziato tre anni fa, quando il già citato gruppo di professionisti ha deciso di partecipare, insieme ad alcune associazioni locali impegnate nel sociale, al bando regionale "Bollenti spiriti", per recuperare parte della città vecchia. Il loro progetto ha vinto, ed è stato finanziato con fondi europei.
«La cosa straordinaria», dice Michele Loiacono, direttore dei lavori, «è che i cantieri sono finiti davvero!»
La difficoltà maggiore, infatti, è stata far capire e accettare il progetto agli abitanti. Ciò è stato fatto coinvolgendo tutto il quartiere: prima dell'arrivo dell'impresa incaricata dei lavori, sono state organizzate riunioni e cene per spiegare agli abitanti che i centri socio-culturali possono attirare persone, magari anche turisti, favorendo così attività commerciali come bar e pizzerie.
Dopo la lunga attività di sensibilizzazione, le famiglie hanno spostato volontariamente reti e barche dai magazzini abusivi delle due strutture.
I cantieri non hanno subito danni e non ci sono state richieste di tangenti.
Ma le cose non sono finite qui, perché per coinvolgere ancora di più il quartiere, il gruppo ha fondato l'associazione Labuat (Laboratorio urbano di architettura a Taranto), con cui ha partecipato a un altro bando regionale per finanziare attività socio-culturali in zone "difficili", vincendo anche questo concorso e organizzando nella città vecchia due eventi importanti.
Nel settembre 2009, "Park Urka", un parco giochi temporaneo nello spiazzo di fronte l'ex chiesa di San Gaetano, allestito per i bambini. E poi, a novembre, "Terraret", un laboratorio per insegnare ai bambini a lavorare impasti di terra cruda, sabbia, acqua e paglia.

Fonte: www.terre.it

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