08/12/10

ANALISI DEL SANGUE PER PREDIRE IL PERICOLO D'INFARTO

Basta un semplice test del sangue per verificare le probabilità che intervenga in futuro un attacco di cuore. A sostenerlo una ricerca statunitense dell'Oregon Health & Science University, i cui scienziati hanno individuato un biomarcatore specifico per questo tipo di rischio, il gamma-prime-fibrinogeno.
Secondo David Farrell, che ha condotto lo studio pubblicato su Clinical Chemistry, elevati livelli di questa sostanza, che è un componente del processo di coagulazione, indicano una grande probabilità di attacchi cardiaci, anche se non ci sono altri segni di problemi cardiovascolari come il colesterolo alto.
I ricercatori hanno cercato e trovato conferma della loro intuizione analizzando 3.400 campioni di sangue prelevati per il Framingham Heart Study, un grande progetto di ricerca che ha coinvolto molti centri nordamericani a partire dagli anni '50.
Secondo i dati emersi sia in assenza che in presenza di altri fattori di rischio quali colesterolo, obesità e diabete, il rischio di problemi cardiovascolari sale molto con un alto livello di gamma-prime-fibrinogeno: se si hanno livelli entro il 25% più alti, il rischio aumenta di 7 volte.

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