10/05/11

BUONI SCONTO SCEC. IL PROGETTO CONTINUA.

Parliamo di SCEC. Cosa sono? Un esempio: Siamo a Roma, e Marina ha appena comprato frutta e verdura in una bancarella di prodotti bio al mercato. Il conto è di 10 €, ma la signora ne tira fuori solo 8 insieme a due cartoncini colorati: Francesco, il proprietario del banco, potrà riutilizzarli per pagare il suo idraulico, che a sua volta li potrà spendere per prenotare online una camera in un bed and breakfast a Firenze.
Ebbene, i due cartoncini si chiamano SCEC (acronimo di “Solidarietà ChE Cammina”) e sono una sorta di “sconto ambulante”: valgono 1 € ciascuno e danno diritto a riduzioni di prezzo sull'acquisto di beni e servizi in circa 2.000 esercizi accreditati in tutta Italia.
Il progetto (di cui vi avevamo già scritto) è nato nel 2008 e l’adesione – ora come allora – è gratuita.
Il meccanismo è semplice: ai consumatori che decidono di registrarsi (8.000 persone fino a oggi) vengono accreditati 100 SCEC equivalenti a 100 €, su un conto elettronico. Ai produttori, invece, viene consegnata la stessa quantità di cartonote, biglietti colorati in modo diverso in base al valore, e viene richiesto uno sconto sui prezzi, di solito del 20%.
Il Francesco di prima, quindi, anziché pagare 50€ per il rubinetto, spenderà 40 € e 10 SCEC. Accettando la moneta alternativa, l'idraulico si assicura la fedeltà di Francesco e può a sua volta reinvestire lo sconto presso altri commercianti del circuito.
Il tutto nel rispetto della legge, come ha certificato la Guardia di Finanza: trattandosi di un “abbuono”, cioè una riduzione del prezzo, non rientra nella base imponibile per la dichiarazione dei redditi. Dunque, senza timore di diventare evasori fiscali, chiunque può ottenere subito 100 SCEC da impiegare all'interno del circuito iscrivendosi su www.arcipelagoscec.org, dove c'è anche l'elenco degli esercizi accreditati.
Ovviamente lo SCEC può essere speso solo insieme all'euro, perché la sua funzione è quella di legare la moneta al territorio, creando una rete di piccoli esercenti.
Che cosa succede quando un consumatore finisce i buoni? Per ora può soltanto richiedere un'anticipazione sulla seconda emissione nazionale (ancora in via di definizione) che offrirà gratis altre 100 cartonote a tutti i soci del progetto. In futuro l'obiettivo è quello di assicurare una distribuzione gratuita e mensile, ma per arrivare a questo il circuito dovrà garantire un’adeguata offerta di beni e servizi, basata su un costante controllo della presenza di soci-produttori e della quantità di SCEC in circolazione.
Proprio a questo – e qui sta la novità – dovrebbe servire la rete di "Empori e botteghe locali" che l'Arcipelago SCEC (l’organizzazione che si occupa del progetto) vuole istituire per offrire beni di prima necessità e favorire la circolazione dei cartoncini. «La nostra idea», spiegano i coordinatori del progetto, «è quella di acquistare prodotti agricoli locali, come il grano, e trasformarli all'interno dei nostri empori, per esempio in pane, per poi venderli direttamente ai soci e ridistribuire gli utili ai soggetti coinvolti nella trasformazione».
La prima attuazione di questo progetto troverà spazio in Calabria, a Crotone, dove grazie alla disponibilità del Comune è già stata trovata una sede. I tempi previsti per la messa in pratica del progetto sono lunghi, perché l’iniziativa non è finanziata (in generale il progetto degli SCEC non lo è) e si basa solo sul volontariato… tuttavia è bello scoprire che a dispetto delle difficoltà e della crisi, l’iniziativa prosegue con energia anche a distanza di anni dal suo primo respiro… e noi a darvi buone notizie, ovviamente…

Link: www.arcipelagoscec.org

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