06/06/11

CENERI DI COMBUSTIONE FOSSILE COME MATERIALE EDILE

Secondo una ricerca presentata al 241° Congresso Nazionale dell’American Chemical Society, rivestire il calcestruzzo delle strade e dei ponti americani usando una parte delle milioni di tonnellate di ceneri volatili provenienti dalla combustione fossile estenderebbe di decenni la vita delle infrastrutture, facendo risparmiare miliardi di dollari ai contribuenti.
Gli scienziati hanno presentato un nuovo materiale di rivestimento per il calcestruzzo realizzato con le ceneri volatili, che è centinaia di volte più resistente dei rivestimenti tradizionali… e costa la metà!
Il responsabile della ricerca, Charles Carraher, ha spiegato che negli Stati Uniti gli oltre 450 impianti che generano energia da combustibili fossili producono circa 130 milioni di tonnellate di ceneri all’anno. Prima della legislazione sull’inquinamento atmosferico le particelle di polvere e fuliggine venivano riversate dalle ciminiere direttamente nell’aria. Oggi gli impianti trattengono le ceneri. «Ma le ceneri volatili presentano enormi problemi di smaltimento», ha commentato Carraher. «Una parte viene riciclata e riutilizzata. Ma ogni anno quasi il 70% di esse si volatilizza dalle discariche, nelle quali lo spazio è sempre più scarso e costoso. La ricerca dimostra che questi rifiuti possono diventare una valida risorsa, se utilizzati come materiale di rivestimento che impedisce al calcestruzzo di deteriorarsi e sgretolarsi.»
Carraher ha dichiarato che il nuovo materiale può essere utilizzato per rivestire e proteggere dalla corrosione le barre in acciaio, per rinforzare e consolidare i tondini presenti all’interno del cemento armato e per ripristinare il calcestruzzo sgretolato.
I test hanno dimostrato che questo rivestimento è dotato di un’eccellente resistenza e durata se esposto a calore, pioggia e altre condizioni atmosferiche simulate in modo molto più rigido di quanto non accada in natura. Ad esempio ha protetto il calcestruzzo dal deterioramento da piogge acide aventi una concentrazione 10.000 volte superiore ai livelli normalmente presenti all’aria aperta. Il rivestito permaneva inalterato per oltre un anno di osservazione, mentre il tradizionale spesso iniziava a sgretolarsi in pochi giorni.
Per l’economia pubblica americana si tratta di una manna dal cielo. Le stime dei costi di riparazione, sostituzione e ristrutturazione del calcestruzzo di impianti idraulici a uso domestico sono infatti di 1,3 trilioni di dollari (necessari entro il 2020 al fine di evitare crisi ambientali e problemi di salute pubblica), e la riparazione di strade e ponti in calcestruzzo sgretolato ne richiede altre centinaia di miliardi. Grazie a questa scoperta la vita delle suddette infrastrutture potrebbe essere prolungata, garantendo l’ammortizzazione della spesa pubblica e contribuendo in ogni caso a risolvere il problema dello smaltimento delle ceneri volatili.

Fonte: www.buonenotizie.it

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