06/06/11

COOP STA DALLA PARTE DEGLI ALBERI

Dopo l’acqua ora tocca alla difesa di alberi, boschi e foreste. I principi su cui Coop fonda anche questa nuova campagna sono sempre gli stessi, tanto semplici quanto impegnativi: cioè stimolare l’attenzione dell’opinione pubblica, attivare azioni concrete nel segno della sostenibilità e della difesa dell’ambiente (a cominciare dai propri prodotti e punti vendita), promuovere comportamenti consapevoli da parte dei consumatori. In sostanza salvare centinaia di migliaia di alberi ogni anno.
Foreste e boschi si diceva. O meglio le minacce che queste fondamentali risorse del nostro pianeta subiscono costantemente, ormai da parecchi anni. Secondo la Fao, ogni anno vanno perduti al mondo tra gli 11 e i 15 milioni di ettari di foreste naturali, cioè ogni tre secondi scompare l’equivalente di un campo da calcio, mentre in un decennio è andata distrutta una foresta grande come l’intero Egitto.
Non a caso l’assemblea generale della Nazioni Unite ha proclamato il 2011 come anno internazionale delle foreste, proprio per cercare di portare l’attenzione sui rischi che si corrono se non interverrà una significativa inversione di tendenza.
Ribaltando il percorso, se cioè anziché partire dalla fonte (cioè le foreste) si parte dai prodotti che finiscono sul mercato e che da un albero vengono (e dunque sono di legno o di carta, dai mobili a questa stessa rivista), ancor meglio si capisce che ruolo giochi e possa giocare una realtà come Coop.
"Questa nostra nuova campagna", spiega il presidente del consiglio di gestione di Coop Italia, Vincenzo Tassinari, "è la convinta e coerente continuazione di un discorso. Un discorso avviato da anni che di recente ha avuto una tappa importante parlando di acqua. Ora vogliamo aprire un altro fondamentale capitolo legato al futuro del pianeta. Parlare di foreste, significa infatti parlare di un sempre più delicato equilibrio ambientale, significa parlare di difesa della biodiversità e anche di cambiamenti climatici e quindi parlare della salute di ognuno di noi. Ma per l’Italia si aggiungono significati più puntuali e non meno inquietanti, se pensiamo agli incendi estivi o al dissesto idrogeologico che ogni anno produce danni ingenti e vittime. Dunque abbiamo deciso di focalizzare la nostra iniziativa su queste cose, immaginando un percorso che va sino al 2015, assumendoci pubblicamente impegni precisi e verificando lungo il percorso come riusciremo a rispettarli."
"Come già avvenuto per altre nostre campagne, voglio sottolineare che a noi non interessa muoverci contro qualcuno o qualcosa", aggiunge il coordinatore di Ancc-Coop Enrico Migliavacca, "ma promuovere comportamenti consapevoli tra i consumatori, fondati su una maggiore e migliore informazione, di modo che possano operare le loro scelte mettendo al centro l’ambiente. In più vogliamo anche favorire e indirizzare i comportamenti e le scelte di chi sta nella filiera produttiva per premiare eticità e sostenibilità. Siamo la più grande realtà della grande distribuzione italiana, rappresentiamo oltre 7 milioni di soci e vogliamo affermare nella pratica valori che sono proprio del nostro essere cooperative."
L’attenzione di Coop su questo fronte non inizia certo oggi. Basta pensare al riconoscimento ottenuto da parte di Greenpeace a fine 2010, nell’ambito della sua campagna "Foreste a rotoli" [di cui vi avevamo riferito in questo blog, NdB] che ha premiato col massimo dei voti fazzoletti, tovaglioli, asciuga tutto e carta igienica col marchio ViviVerde Coop.
In più basta dire che, per il solo 2010, il complesso di prodotti a marchio Coop, realizzati con carta riciclata ha consentito di evitare l’abbattimento di oltre 150 mila alberi, di impedire l’emissione di 56 tonnellate equivalenti di anidride carbonica, di risparmiare 640.440 tonnellate di acqua, di non produrre 57.000 tonnellate di rifiuti, di risparmiare energia per 140.897 megawatt.
E in più ora arriva l’annuncio di altri importanti passi avanti, con l’impegno a non commercializzare legni provenienti da foreste primarie, da alberi a rischio di estinzione, modificate o da aziende accusate di deforestazione illegale.
Uno sforzo importante per far sì che i consumatori possano fare i loro acquisti in modo più consapevole e informato, cioè privilegiando prodotti che hanno la certificazione Fsc (Forest stewardship council) e vengono da materiali riciclati e lavorazioni ecosostenibili o siano contrassegnati dal marchio Amici delle foreste.
E se tutti staremo attenti a queste indicazioni, allora gli alberi del pianeta ce ne saranno grati. Come anche i nostri figli e nipoti. Perché il futuro degli uni coincide con quello degli altri.

Fonte: www.e-coop.it

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