22/05/12

STUDI MEGLIO SE DORMI


Fare una siesta dopo aver studiato rafforza la memorizzazione: a provarlo è una ricerca dell’Università di Notre Dame, USA. I risultati mostrano come un breve sonno aiuti in maniera significativa il ricordo delle nozioni apprese durante il giorno. Un aiuto in più, quindi, e senza controindicazioni, anche per chi si sta avvicinando a intensi periodi di esami scolastici.
«Il nostro studio conferma che dormire dopo aver studiato è positivo per la memoria», afferma Jessica Payne, la psicologa a capo dell’équipe che ha eseguito lo studio. «Quello che c’è di nuovo in questa ricerca è che abbiano tentato di chiarire l’influenza del sonno sui due rami della memoria dichiarativa, facendo studiare ai partecipanti diverse coppie di parole, connesse o non connesse tra di loro.»
Il riferimento, dunque, è alla memoria dichiarativa, una forma di memoria a lungo termine che riguarda la capacità di ricordare, consciamente, fatti ed eventi. Questo tipo di memoria viene suddivisa ulteriormente, spiega la studiosa, «in memoria episodica, cioè i ricordi che abbiamo degli eventi, e memoria semantica, quella relativa al mondo che ci circonda». Tutti noi utilizziamo entrambe le tipologie di memoria ogni giorno, per ricordare, per esempio, dove abbiamo parcheggiato la macchina o capire come interagire con un collega.
«Dato che il sonno porta benefici a entrambi i tipi di memoria», prosegue la Payne, «è evidente che sarebbe una buona cosa ripassare le informazioni che dobbiamo memorizzare prima di andare a letto, come se stessimo dicendo al nostro cervello cosa consolidare mentre dorme.»
I test, effettuati su 207 studenti, prevedevano la memorizzazione coppie di parole, alcune legate tra loro per significato affine, altre totalmente estranee le une alle altre. Le prove si svolgevano a dodici ore di distanza, alle 9 del mattino e alle 21 la sera, mentre i test per verificare la memorizzazione delle coppie di parole venivano effettuati dopo 30 minuti, dopo 12 ore e dopo 24 ore.
Al controllo effettuato dopo 12 ore, i ricercatori hanno rilevato che, complessivamente, la memoria era migliore dopo una notte di sonno, piuttosto che dopo essere stati svegli tutto il giorno. La performance peggiore, inoltre, era quella che riguardava la memorizzazione delle coppie di parole slegate l’una dall’altra, mentre non veniva segnalata alcuna differenza sonno-veglia tra le coppie di parole affini.
Nel controllo effettuato dopo 24 ore, in cui tutti i partecipanti al test avevano potuto godere delle stesse condizioni, cioè beneficiare di una notte di sonno e di un intera giornata di veglia, la memoria era migliore in quegli studenti che avevano riposato brevemente appena dopo lo studio.
La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica online PLOS One.

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