14/01/08

CORLEONE: LE CHIAVI DELLA CASA DI DUE BOSS SONO IN BUONE MANI

Un nuovo bene confiscato alla mafia, l'ultimo tra quelli disponibili nel Comune di Corleone, è stato assegnato alla cooperativa dell'Arci Lavoro e non solo. L'immobile, un edificio di tre piani, appartenuto ai fratelli Grizzaffi, nipoti di Totò Riina, diventerà una foresteria e sarà arredata da Unicoop Tirreno, da poco diventata socio sovventore della cooperativa.
All'iniziativa per l'assegnazione del bene, fra i presenti, il Procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso; la Presidente dell'Arci siciliana, Anna Bucca; i Presidenti delle altre cooperative che nel territorio dell'Alto Belice corleonese gestiscono beni confiscati alla mafia; i soci della Cooperativa, visibilmente emozionati; le forze dell'ordine, le scuole di Corleone, la cittadinanza. "Noi stiamo facendo il nostro dovere di cittadini - ha detto Anna Bucca. Stiamo rivendicando il nostro diritto a vivere in una terra liberata dall'oppressione e dalla barbarie della violenza". La nuova foresteria accoglierà coloro i quali durante l'anno sostengono la Cooperativa partecipando alle attività, in particolare i giovani volontari dei campi di lavoro che ogni estate partecipano a centinaia al progetto LiberArci dalle Spine. È un progetto ambizioso, quello che i soci della cooperativa portano avanti ogni giorno nel territorio di Corleone. Ma a loro non è bastato e non basta riconquistare le terre liberate dall'oppressione mafiosa: il sogno è costruire democrazia e partecipazione nel territorio. Sembrava impossibile quando si cominciò sette anni fa con quella che lo scetticismo generale definiva ‘la cooperativa dei pazzi’. Se è andata diversamente è merito anche delle centinaia di giovani volontari che ogni estate si riversano tra le strade di Corleone. Portano con sé «la parte migliore dell'Italia che vuole cambiare», come ha scritto una delle volontarie dei campi, e lo fanno con l'allegria e la semplicità proprie della loro generazione. Per l'Arci è stato un altro momento emozionante. E nel ringraziamento generale a quanti fino ad oggi hanno sostenuto questo bellissimo progetto denominato Liberarci dalle Spine, Maurizio Pascucci, che ne è il responsabile, ha voluto ricordare anche Banca Popolare Etica, il Movimento Cooperativo, Unicoop Tirreno, la Cgil, Libera; in tutto questo emerge un giusto protagonismo e titolarità dell' impegno di antimafia sociale dell'Arci e dei soci lavoratori della Coop Lavoro e Non Solo. Inoltre vi è anche un grande merito all'impegno dei 523 ragazze e ragazzi che in questi tre anni hanno scelto di effettuare dei campi di lavoro su quei terreni.

Fonte: bancaetica.it

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