Il consiglio comunale di Bologna ha invitato la giunta a promuovere l'uso dell'acqua del rubinetto tra i cittadini, realizzando una "carta d'identità dell'acqua". L'ordine del giorno: è «buona, controllata, comoda e poco costosa»/ La campagna: Imbrocchiamola!
La giunta comunale è chiamata a collaborare con l’azienda di distribuzione Hera per dare vita a campagne informative sul corretto consumo di acqua. La carta d’identità dell’acqua può essere uno strumento utile per l’amministrazione comunale, per assolvere il suo compito di favorire comportamenti il più possibile rispettosi dell'ambiente. Le bottiglie di plastica per le acque minerali vanno infatti a costituire una grande quantità di rifiuti.
L'Italia è curiosamente in testa alle classifiche per l’uso di acque minerali, con un consumo pro capite di 170 litri all'anno, contro una media europea di 85 e una mondiale di 15. Il consiglio comunale di Bologna sostiene, tra l’altro, che l’acqua erogata in città "risulta ai primi posti per qualità e sapore tra quelle testate" e che "l'uso generalizzato di acque minerali non trova un'oggettiva giustificazione nell'indisponibilità di acqua potabile di buona qualità", essendo l’acqua del rubinetto “buona, controllata, comoda e poco costosa".
Adesso, a Bologna, le attività di ristorazione sono invitate a mettere effettivamente gli avventori nella condizione di scegliere se consumare acqua minerale o proveniente dall'acquedotto comunale, "preferibilmente collocando sul tavolo una caraffa con questa acqua". Gli esercizi pubblici che attuano questa politica saranno poi oggetto di incentivi e premi per loro scelta a favore dell'ambiente.
Fonte: La Nuova Ecologia
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento