25/01/09

IL CORAGGIO DI MARISELA

Ci troviamo a Ciudad Juarez, una città messicana in cui dal 1993 ad oggi sono avvenuti mille rapimenti di ragazze e ragazzine, il tutto nel silenzio più completo e senza che si sia sentita la necessità di cercare i colpevoli.
Tralasciando tutti gli altri particolari del caso veniamo al 2001, quando Marisela Ortiz Rivera, insegnante alle scuole superiori, è toccata personalmente dalla scomparsa della sua migliore allieva.
In quel momento la donna decide che deve fare qualcosa per fermare quest’orrore, e da allora fino ad oggi non ha più smesso di denunciare questi crimini, di indire manifestazioni e di girare tutto il mondo alla ricerca di qualcuno disposto ad ascoltarla.
E la sua campagna ha dato dei frutti.
Molti si sono avvicinati a lei e alla sua associazione, mentre il Parlamento europeo, grazie alla sua testimonianza, ha potuto conoscere da vicino la situazione e, con la risoluzione del’11 ottobre 2007, ha intimato al Governo federale del Messico di muoversi per porre fine alla catena di omicidi.
Amnesty international, inoltre, l’ha adottata come persona speciale da salvaguardare, e a inizio ottobre 2008 proprio la sezione italiana di Amnesty international ha ottenuto che le fosse assegnata la scorta governativa. Due mesi dopo le è anche stata riconosciuta la cittadinanza onoraria di Torino.
Nonostante le minacce e i tentativi di farla tacere lei ha continuato e continua a parlare, raccogliendo sempre più sostegni sia nella sua città che a livello internazionale.
E intanto il 3 ottobre 2008 è stato proiettato nelle maggiori città messicane un documentario girato da due giornalisti che ha come soggetto proprio la sensibilizzazione nei confronti di questo fenomeno, mentre Hollywood ha contribuito con il film Bordertown, il cui cast comprende Jennifer Lopez e Antonio Banderas nei panni di due giornalisti.
Per tutti coloro che volessero approfondire l’associazione si chiama “Nuestras hijas de regreso a casa” e il sito ufficiale è www.mujeresdejuarez.org.

Fonte: beta.vita.it

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