10/03/09

PROGETTO GEMMA

Si chiama Progetto Gemma ed è nato l’8 maggio del 1994 dall’esperienza incrociata dei Centri di Aiuto alla Vita e dei Movimenti per la Vita.
Si tratta di un servizio per l'adozione prenatale a distanza, con il fine di salvare un bambino minacciato di aborto per la grave situazione di povertà della madre.
Il nome “Progetto Gemma” nasce da una particolare riflessione: ogni mamma in attesa nasconde sempre nel suo grembo una gemma (cioè un bambino) che andrà perduta se qualcuno non fornirà l'aiuto necessario.
Come fornire quest’aiuto, allora? Attraverso questo servizio e con un contributo minimo mensile di 160 euro si può adottare per 18 mesi una mamma e aiutare così il suo bambino a nascere. In effetti non è poco, specialmente in questo periodo di crisi economica, ma in fondo chiunque può fare queste adozioni: non solo i singoli, ma anche famiglie, gruppi parrocchiali, gruppi di amici o di colleghi, comunità religiose, condomini o addirittura classi scolastiche. Questo permette di dividere la spesa e renderla sostenibile pur aderendo al Progetto. Basti pensare che hanno aderito anche Consigli comunali e perfino gruppi di carcerati. E ogni tanto capita anche che l'adozione venga proposta come dono per matrimoni, battesimi, nascite o in ricordo di una persona cara.
La Fondazione Vita Nova (che gestisce l’iniziativa) e i Centri di Aiuto alla Vita garantiscono la riservatezza e l'anonimato sia della madre che dell'adottante. Durante il periodo di adozione vengono fornite all'adottante le notizie più importanti: cioè la data di nascita del bambino salvato e la sua fotografia. Terminati i 18 mesi, se la madre acconsente e l'adottante lo desidera, si potranno conoscere e continuare il rapporto indipendentemente dalla mediazione dei Centri di Aiuto alla Vita.
Un ultimo numero significativo: dalla nascita del Progetto Gemma i bambini aiutati in questo modo sono stati circa 15 mila.

Fonte: Buone Notizie dal volontariato

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