16/04/09

IL SANGUE ARTIFICIALE E' QUASI REALTA'

Dopo ben quattro secoli di tentativi, il sangue artificiale potrebbe finalmente essere una realtà. Una compagnia americana di biotecnologia, la Baxter Healthcare, ha annunciato ufficialmente che un suo prodotto, un sostituto del sangue che trasporta ossigeno proprio come il sangue vero, è stato usato con successo su oltre duecento pazienti operati al cuore. HemAssist, questo il nome della sostanza, potrebbe essere commercializzata liberamente in Europa entro dodici mesi e addirittura già quest'anno negli Stati Uniti, dove è in corso una sperimentazione su 1.300 pazienti in 35 ospedali.
Se il sangue artificiale della Baxter supererà pienamente la prova, potremmo essere alle soglie di una vera e propria rivoluzione sanitaria, che risolverebbe in un colpo solo tutti i problemi delle trasfusioni di sangue. Anzitutto, non avendo difficoltà di compatibilità con i vari gruppi sanguigni, può essere usato immediatamente nei casi di emergenza - addirittura già in ambulanza - senza perdite di tempo prezioso. In secondo luogo elimina i rischi di contaminazione con sangue infetto: sebbene le tecniche di screening siano infatti estremamente migliorate, una percentuale di rischio rimane ancora (secondo i dati, l'incidenza di falsi negativi all'analisi per il virus dell'Aids è di uno su 40 mila, senza considerare i virus ancora sconosciuti). Infine, a differenza del sangue naturale, che può essere utilizzato al massimo sei o sette settimane dopo la donazione, quello artificiale si mantiene molto più a lungo ed è meno complicato da conservare.
Potenzialmente gli effetti più positivi si avrebbero nei paesi in via di sviluppo, dove le banche del sangue funzionano poco e male, anche se c'è il rischio che il costo del prodotto artificiale, su cui pesa l'esigenza delle aziende di recuperare le centinaia di milioni di dollari spesi nella ricerca, alla fine potrebbe rivelarsi troppo elevato per esse acquistato proprio da chi ne ha più bisogno.
In realtà questo sangue artificiale non è un sostituto completo di quello naturale, poiché ne ignora le altre funzioni (trasporto dei nutrienti e degli anticorpi, eliminazione delle scorie e così via). Tuttavia la sua capacità di trasporto dell'ossigeno è sufficiente per gran parte degli interventi terapeutici in cui si richiede una trasfusione.

Fonte: La Repubblica

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