21/06/09

I BENEFICI DELL'ANSIA

Agitazione, mani sudate, il cuore che batte forte. E la voglia di scappare o rintanarsi in casa propria, al sicuro. Sono i sintomi dell'ansia che ci assale in vista di una scadenza importante, un colloquio di lavoro, un esame o semplicemente un incontro significativo. E che spesso cerchiamo di bloccare ricorrendo a un farmaco. Perché l'ansia è una malattia. Una forma di nevrosi, come specifica il 'Dsm IV', il manuale diagnostico della psichiatria mondiale.
Un problema da correggere. Ma sempre? O non sarà invece, come sostengono oggi alcuni ricercatori, che l'ansia ci aiuta molto spesso a vivere?
"L'ansia - l'allerta - è una funzione del cervello, necessaria per affrontare le emergenze. E le sensazioni spiacevoli sono il prezzo da pagare per ottenere il risultato desiderato", spiega lo psichiatra Giampaolo Perna, responsabile del Centro disturbi d'ansia del San Raffaele di Milano, in un saggio a giorni in libreria, 'Ansia. Come uscire dalla gabbia e riprendersi la vita' (Piemme 2009). Batticuore e salivazione azzerata, insomma, sono segnali che il nostro organismo sta dando il massimo.
"Dobbiamo immaginare la curva delle nostre prestazioni come una U rovesciata", precisa lo psichiatra Michele Tansella: "È vero che l'eccesso di ansia può paralizzarci, ma una totale assenza di ansia corrisponde a una performance altrettanto negativa". E non basta: un temperamento particolarmente poco ansioso può portarci a minimizzare il pericolo, affrontando rischi inutili. "L'ansia può essere un'alleata preziosa", spiega Perna: "Cercare di ridurre il disagio con un ansiolitico vuol dire rinunciare a dare il massimo: in questi casi le benzodiazepine non sono solo inutili, ma anche dannose".
Eppure i farmaci che combattono gli stati ansiosi sono tra i più diffusi. Perché il rischio è che le persone vi ricorrano anche di fronte a un semplice quanto passeggero disagio che si potrebbe affrontare utilizzando le normali risorse umane. Insomma, decidere quando e come trattare i sintomi dell'ansia è una faccenda seria e delicata, perché, se da un lato il rischio abuso è sempre dietro l'angolo, dall'altro in molti casi intervenire è indispensabile. Un po' di batticuore di fronte a una persona speciale è normale, non avere amici o non trovare un partner perché ci è impossibile parlare con un estraneo, no.

Fonte: L'espresso

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