23/03/10

"IN CONCERTO", IL CONSORZIO CHE DA' LAVORO A 150 DISAGIATI MENTALI

Tutto cominciò quando Bruno Pozzobon, il presidente del consorzio In Concerto, si accorse che nel suo territorio, a Castelfranco Veneto, non esistevano strutture per accogliere il disagio mentale. Per questo presentò un progetto all’Azienda sanitaria locale con l’obiettivo di aprire una cooperativa di reinserimento lavorativo per malati psichiatrici. “Volevo costruire un ambiente sano e protetto – racconta – ma anche competitivo sul mercato”.
Da allora sono passati quindici anni. Quella che all’inizio era una sola cooperativa oggi è diventata un consorzio: quattro sono cooperative socio-assistenziali che curano i malati con psichiatri, psicologi, educatori e medici; undici sono invece di inserimento lavorativo in cui queste persone hanno un vero e proprio impiego e percepiscono uno stipendio. In tutto le persone svantaggiate recuperate all’attività economica sono 150, che oggi lavorano accanto ad altri 550 colleghi “normali”.
“Se avessimo dato vita solo a piccole fabbriche di disabili mentali – chiarisce il presidente Pozzobon – avremmo ricreato l’atmosfera dei vecchi manicomi. Questa, invece, è integrazione e di lavoro ce n’è tanto. Per tutti”.
Contando anche medici, psichiatri, psicologi, educatori e tutto il personale delle cooperative assistenziali si arriva a qualcosa come 1200 lavoratori occupati.
“Una grande famiglia, animata da un solo intento: perdere i nostri utenti. Perché noi siamo felici quando escono dal programma di recupero e diventano persone di nuovo equilibrate. Con un posto di lavoro in mano, nella cooperativa, che non perderanno mai. E con questa formula – rivela - abbiamo anche alleggerito il carico dell’Azienda sanitaria numero 8 del Veneto perché siamo riusciti ad abbattere il 90% dei ricoveri ospedalieri”.
La forza sta tutta nella caratteristica distintiva di queste piccole cooperative: “Accanto ai malati psichiatrici ci sono lavoratori, diciamo, normali – spiega Emanuela Bordin, presidente di Solidaria, 38 dipendenti di cui 12 con disabilità che producono antenne per televisori. – Chi viene a lavorare qui sa che ci sono colleghi un po’ particolari e si impegna a garantire un ambiente sereno”.
Una sinergia di successo, che ha consentito a ciascuna delle diverse cooperative del consorzio di lavorare con produttività per realizzare la propria missione: anche in quest’anno di crisi, infatti, il consorzio ha registrato un fatturato pari a 40 milioni di euro, del 5% superiore rispetto all’anno scorso.

Fonte: Terre di Mezzo

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