08/12/10

GIARDINI CONDIVISI PER CITTA' PIU' VERDI

Un appezzamento di terra coltivato collettivamente da un gruppo di persone: questa è la definizione che l’American Community Garden Association ha scelto per definire i giardini condivisi.
Si tratta di un’iniziativa mirata a coinvolgere i cittadini nella responsabilità di creare, curare e gestire nuovi spazi verdi. In questo modo si possono recuperare i piccoli appezzamenti di terreno in disuso nelle aree urbane, fornire un’attività a pensionati e non, creare luoghi di ritrovo (in particolare per l’estate e primavera), e ovviamente rendere le città più verdi.
In Italia il fenomeno è relativamente recente e si è manifestato per la prima volta trent’anni fa nella forma degli orti sociali.
Stando ai dati dell’Associazione Filo Verde, promotrice del movimento a livello nazionale, le iniziative ad oggi si moltiplicano.
A Torino, ad esempio, si coltiva un orto collettivo sul tetto del condominio di via Goito 14, mentre al piano terra è disponibile un laboratorio che fornisce informazioni sull’agricoltura biologica.
Altre iniziative simili sono in atto a Mirafiori.
Mentre a Roma, la scorsa estate, si è tenuta la prima festa dedicata al giardino condiviso, dove ai partecipanti è stato chiesto di segnare su una mappa della capitale i giardini esistenti e segnalare le aree abbandonate che potrebbero potenzialmente ospitarne di nuovi.
A Bologna è invece attivo il progetto degli orti comunali cosiddetti “multietnici”, in collaborazione con la Facoltà di Agraria dell’Università: in zona San Donato esiste un orto dove accanto a verze, insalata e pomodori, crescono tè marocchino, cardamomo e coriandolo, grazie a un gruppo di coltivatrici immigrate. (Un esempio d’integrazione che comincia dall’orto!)
La nostra speranza è di vedere, negli anni, le nostre città tappezzarsi, su tetti, terrazzi, balconi, giardini e nelle piccole aree abbandonate, di tanti piccoli polmoni verdi accessibili a chiunque e affidati alla cura e alla responsabilità dei cittadini stessi.

Fonte: www.buonenotizie.it

Nessun commento: