11/11/11

PIEVE DI CORIANO HA L'ANTIFURTO DI PAESE

Siamo a Pieve di Coriano, un paesino in provincia di Mantova, dove negli ultimi cinque e più anni si sono avuti una lunghissima serie di furti nelle abitazioni dei 1069 abitanti – furti che hanno interessato sia ville con tanto di cassaforte, sia piccole casette in cui il bottino consisteva in niente più di tre succhi di frutta (l’ultima ondata risale a maggio 2011).
Vista la situazione, il sindaco Andrea Bossoli (due furti in due anni), ha avuto l’idea: «Signori», ha detto, «al costo di un caffè al giorno vi farò vivere tranquilli nelle vostre case.» Così il Comune – primo caso in Italia – ha varato un impianto d’allarme unico per l’intero paese. Il tutto al costo di un euro al giorno per famiglia.
Come funziona? L’amministrazione comunale ha firmato una convenzione con l’Istituto provinciale di vigilanza di Mantova, grazie alla quale dispone ora di un sistema di sicurezza a tariffe agevolate. Le famiglie sono ovviamente libere di scegliere se utilizzarlo o meno, al costo di 30 euro al mese. Il contratto dura 5 anni al termine dei quali può essere rescisso pagando un centinaio di euro (per il riscatto dell’antifurto) oppure rinnovato.
In più pagando 3,50 euro all’anno ogni famiglia può contribuire all’incremento delle ronde della vigilanza.
«Non c'è nessuna psicosi», dice il sindaco Bassoli, «ma la richiesta di maggiore sicurezza viene proprio dai cittadini. È chiaro che più contratti riusciremo a sottoscrivere, più controlli avremo.»
Ovviamente gli allarmi non sono del tipo invasivo: non si tratta di telecamere o simili (quelle sono sette in tutto il paese, comunali, installate sulle strade per ragioni di sicurezza), ma di sensori antifurto in grado di allertare una centrale operativa della polizia.

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