15/12/11

COME DISFARCI DELLE LAMPADE A BASSO CONSUMO

Oops… La lampadina a basso consumo che abbiamo a casa ha smesso di funzionare! Dove buttarla?
L'errore più comune è gettarla nella raccolta differenziata del vetro oppure nella spazzatura, dove invece devono finire le vecchie lampadine a resistenza.
Non tutti sanno che le lampade a risparmio energetico contengono componenti tossici e sono rifiuti elettronici a tutti gli effetti, al pari di frigo, lavatrice, PC, etc. E che come tali vanno trattate quando non si accendono più.
Per questo Ecolamp e Legambiente hanno lanciato la campagna “Illumina il riciclo”, che chiarisce tramite un opuscolo (scaricabile da www.legambiente.it) come disfarci in modo corretto di queste lampadine in modo da non danneggiare l'ambiente e permettere il recupero di materiali preziosi come vetro, metalli e plastiche, mercurio e polveri fluorescenti (da non dimenticare che le lampadine a basso consumo sono riciclabili al 95%!).
Dunque… tutti conosciamo Legambiente e non c’è bisogno di presentarla come la voce principale dell’ambientalismo in Italia. Per quanto riguarda Ecolamp, invece, si tratta di un consorzio senza fini di lucro che si occupa di raccolta e trattamento di lampade a basso consumo.
Come indicato nell’opuscolo, sono due le strade per liberarsi delle lampade esauste:
1) restituire la lampadina direttamente al punto vendita quando si acquista quella nuova, in virtù del sistema di ritiro “1 contro 1” in vigore dal 18 giugno 2010;
2) portarla all'isola ecologica comunale, dove ci sono gli appositi contenitori metallici verdi con la R nera… magari avendo prima raccolto gli altri rifiuti elettronici di casa, così da fare un unico viaggio.
Per conoscere il centro di raccolta più vicino si può consultare il sito www.cdcraee.it nella sezione “Comuni”, oppure scaricare la App gratuita per smartphone e tablet dal sito www.ecolamp.it, che permette di scoprire in tempo reale e da qualsiasi luogo l’isola ecologica più vicina, e di ricevere precise indicazioni per raggiungerla a piedi, in auto o con i mezzi pubblici.

Fonte: www.e-gazette.it

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