07/02/12

DALLE OLIVE, PANNELLI ECOLOGICI RICICLABILI ALL'INFINITO

In Calabria la realtà imprenditoriale ECOPLAN riutilizza il sottoprodotto del processo di estrazione dell’olio di oliva per produrre pannelli per pavimentazioni interne ed esterne.
I pannelli sono realizzati a partire dalla sansa esausta – un composto di residui di polpa, bucce e frammenti del nocciolo delle olive – e sono simili dal punto di vista estetico a quelli in legno o ai laminati… Tuttavia sono molto più resistenti e impermeabili, non contengono sostanze nocive e sono riciclabili all’infinito!
I campi d’impiego sono sterminati, dagli arredi urbani e scolastici, ai percorsi pedonali, ai soppalchi, alle strutture balneari, allestimenti fieristici, pianali di container e veicoli industriali, etc. etc.
La Calabria trabocca di sansa esausta: solo nella Piana di Gioia Tauro se ne producono, ogni anno, circa due milioni e mezzo di quintali, che di solito vengono utilizzati al posto dei pellet nelle stufe oppure per produrre olio a basso prezzo.
L’idea di usare la sansa esausta in modo innovativo risale al 1994 grazie a un’intuizione di Domenico Cristofaro, geometra-imprenditore, che provò a mescolarla con il polipropilene, la plastica di cui sono fatti oggetti come i tappi di bottiglia, i pannolini, i vasetti di yogurt, etc. (dai quali può anche essere riciclata).
Dopo anni di ricerca, nel 2000 il progetto di Cristofaro diventa realtà e nasce ECOPLAN. La linea di produzione dei pannelli ecologici viene definitivamente messa a punto nel 2007 e oggi l’azienda sta raccogliendo le prime soddisfazioni e riconoscimenti importanti (come il premio di Legambiente e Libera).
La miscela, brevettata e battezzata ECOMAT, non contiene alcuni tipo di colla, perciò non emette formaldeide né sostanze cancerogene o nocive per la salute. I pannelli, l’abbiamo detto, sono molto più resistenti del legno agli agenti atmosferici e chimici, per realizzarli non viene abbattuto un solo albero e sono riciclabili all’infinito. La stessa ECOPLAN, infatti, ritira e ricicla tutti i suoi prodotti alla fine del ciclo di vita, raggiungendo due obiettivi importanti: abbattere i costi di acquisto delle materie prime ed evitare ai propri clienti i problemi legati allo smaltimento.
Un altro elemento chiave sta nel raffreddamento degli impianti, che avviene a ciclo chiuso: questo significa che non ci sono acque reflue di produzione e che tutti gli scarti vengono macinati e reintrodotti nel ciclo produttivo; cioè, in pratica, per la produzione dei pannelli non viene generato alcun tipo di rifiuto!
Oggi i pannelli al 100% ecologici di ECOPLAN invadono i mercati del nord Italia e internazionali e suscitano l’interesse dei produttori di laminati di mezzo mondo, tuttavia – e qui vi è un’ultima nota di merito – Cristofaro, pur conoscendo i rischi, ha scelto di non spostare gli stabilimenti ma di restare nella sua regione. «La criminalità organizzata», ha detto, «non si è ancora fatta vedere, forse perché questo è un settore ad alta tecnologia che per ora non produce ricchezza. Ma qualora scegliessero di bussare troveranno una risposta decisa. Non bisogna cedere mai all’arroganza.» E conclude dicendo: «Tutto il mio lavoro è legato al territorio. Nulla avrebbe potuto esistere fuori dalla Calabria, e questo è fuori discussione.»

Fonte: www.buonenotizie.it

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