07/02/12

RINASCE LA PRATICA DEL BARATTO

La più antica modalità di scambio conosciuta dall’uomo, il baratto, è tornata nel terzo millennio. Complici la crisi, i social network e soprattutto l’iniziativa della gente.
Questi i pregi del baratto nel contesto attuale:
- promuove il riciclo;
- limita i consumi;
- limita gli sprechi;
- limita la produzione dei rifiuti.
Che ci crediate o no, se ben praticato, il baratto consente di fare shopping e persino viaggiare (in Italia) senza denaro per 365 giorni l’anno.
Per dimostrarvelo ecco una breve panoramica del fenomeno in tre punti:
1. Bed & Breakfast.
Sono circa 300 i B&B che, in tutta Italia, hanno scelto la formula della “Camera con Baratto”, mettendo a disposizione un soggiorno nelle proprie strutture in cambio di beni o servizi.
È sul sito www.settimanadelbaratto.it, nella sezione “La Lista dei Desideri”, che la domanda e l’offerta s’incontrano: qui si può scoprire le richieste fatte dagli esercenti nelle località che si vorrebbero visitare. Pioniere del progetto è stato il B&B Villacolle di Bosa, in provincia di Oristano, gestito da due ceramisti amanti del biologico, pronti ad accogliere le proposte più disparate, purché all’insegna della serietà, della cortesia e dell’originalità.
2. Baratto tradizionale.
Se ne occupa il sito zerorelativo.it che, con oltre 70mila transazioni completate dalla fine del 2008 a oggi, è il punto di riferimento per gli scambi online. Paolo Severi, ideatore della piattaforma, spiega così la propria missione: «Invitare a consumare in modo critico e a riutilizzare, a beneficio del Pianeta». Per iniziare le transazioni è sufficiente iscriversi, inserire un annuncio (completo di descrizione e immagine), e allegare una lista di ciò che si vorrebbe ricevere. Le proposte si effettuano via e-mail e gli scambi personalmente, via posta o con l’aiuto dei “barter viaggianti”, utenti del portale (barter significa infatti barattatore) disponibili a trasportare gratuitamente gli oggetti a destinazione.
3. Swap Party.
Erano gli anni ’60 negli USA quando gli swap party trasformarono il baratto da fatto privato a evento pubblico. In Italia il fenomeno esiste anche nella sua forma originaria, ma un caso particolare è Swap Island, prima applicazione per dispositivi mobili che consente l’incontro e il baratto tra i propri utenti. Si tratta a tutti gli effetti di un social network. Con la chat è possibile accordarsi all’istante e stabilire un luogo d’incontro alla più vicina isola di scambio, cioè un’associazione culturale, pub o B&B che aderisca all’iniziativa. L’applicazione è disponibile su iPhone, iPod Touch, iPad geolocalizzata nonché sul circuito Android. Basta scaricare l’applicazione (è gratis) e accedervi con un account Facebook o Google per creare una vetrina su cui postare gli articoli da scambiare, visibili sul profilo o per newsletter. Con i sistemi geolocalizzati, inoltre, l’oggetto ricercato più vicino sarà visualizzabile direttamente su una mappa.
Fine della panoramica e della notizia, che voleva comunque essere solo un sasso nello stagno: a voi il compito di indagare, scoprire e vivere queste iniziative… se lo volete.

Fonte: www.buonenotizie.it

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